Se c’è un personaggio mitico che spicca sugli altri a Dublino, senza dubbio, è quello rappresentato in una statua di Molly Malone.
La storia di questa donna che vendeva pesce per le strade della città nel XVII o XVIII secolo è emozionante ed è stata registrata in molti scritti e canzoni, oltre che tramandata di generazione in generazione dagli stessi irlandesi.
Vuoi conoscerla? Bene, continua a leggere questo blog o prenota il nostro tour a piedi di Dublino.
Indice dei contenuti
Chi era Molly Malone?
Come dicevo prima, la storia di questa donna è molto bella ed è anche piena di dubbi, visto che non si sa se fosse un vero personaggio o meno.
Le cronache dicono che Molly Malone era una pescivendola che vendeva la sua merce per le strade di Dublino.
Ha usato un’auto per trasportarlo e per attirare l’attenzione dei clienti ha gridato: “Cozze e cozze vive, vive oh” che tradotto in spagnolo sarebbe: “Cozze e cozze vive, vive”.
Ma ogni bella storia ha un colpo di scena inaspettato, e cioè che Malone, oltre a fare la pescivendola di giorno, di notte si dedicava ad altri compiti poco dignitosi, e pare che facesse anche la prostituta, frequentando il Trinity College zona, dove trovava facilmente i suoi clienti.
La canzone scritta in suo onore narra che morì di febbre, anche se si dice anche che potrebbe essere dovuto a una malattia sessualmente trasmissibile che aveva contratto a causa della sua professione notturna.
Sono stati fatti molti sforzi per verificare che questa donna sia realmente vissuta ed esiste una teoria che lo conferma con un certificato di nascita di una certa Mary Malone datato 27 luglio 1663 e con data di morte 13 giugno 1699.
Per questo ogni 13 giugno viene onorato in Irlanda e la sua canzone può essere ascoltata in tutti i pub (puoi vedere il testo in inglese e la loro traduzione qui sotto).
Statua di Molly Malone: tutta la sua storia
Tale è l’affetto che gli irlandesi, e in particolare i dublinesi, nutrono per questa donna che si doveva renderle un omaggio che durasse nel tempo e fosse visibile ovunque lei vivesse.
Ed è per questo che nel 1988, in concomitanza con la celebrazione del millennio di Dublino e il centenario della canzone in suo onore, è stata realizzata la statua di Molly Malone.
La sua autrice è stata la dublinese Jeanne Rynhart e l’ha scolpita in bronzo. Certo, con un modello in cui la pescivendola indossa un abito vintage con una profonda scollatura.
Gli irlandesi sono molto portati a dare soprannomi alle loro statue e in questo caso l’hanno chiamata: “la puttana con il carretto” che è qualcosa come: “la puttana con il carretto”.
Ed è già tradizione tra tutti i turisti farsi una foto con lei che si tocca il seno. Questo è il motivo per cui sembrano più dorati rispetto al resto della figura.
Dove trovare la statua di Molly Malone
Inizialmente la statua più famosa di Dublino era collocata in Grafton Street, come potete vedere nella foto in alto dove posa da sola, ma nel 2014 a causa di alcuni lavori è stata spostata in Suffolk Street, proprio dove si trova l’Ufficio Informazioni e Turismo.
Qui vi lasciamo il punto esatto sulla mappa dove potete trovarlo.
La canzone di Molly Malone
C’è anche qualche contraddizione, come potrebbe esserlo di meno, con la paternità della canzone scritta in onore di Molly Malone.
Ma quello realizzato da James Yorkston nel 1884 è preso come riferimento.
Ne sono state realizzate più versioni, ognuna con il suo tocco speciale, come quella del dublinese Sidney O’Connor, ma quella che le piace di più ed è già diventata un punto di riferimento per il folklore irlandese è quella realizzata da The Dubliners.
È noto come “Cockles and Mussels”, che, come più o meno sapete, significa vongole e cozze, o da In Dublin’s Fair City, che significa Nella nobile città di Dublino.
Qui vi lasciamo i testi in inglese in modo che possiate cantarli al suono di I Dublinesi, così come la loro traduzione in italiano in modo da sapere cosa conta.
In Dublin’s fair city Where the girls are so pretty I first set my eyes on sweet Molly Malone As she wheeled her wheelbarrow Through streets broad and narrow Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh!” Alive, alive, oh Alive, alive, oh Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh” She was a fishmonger And sure ‘twas no wonder For so were her father and mother before And they both wheeled their barrows Through streets broad and narrow Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh Alive, alive, oh Alive, alive, oh Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh She died of a fever And no one could save her And that was the end of sweet Molly Malone But her ghost wheels her barrow Through streets broad and narrow Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh Alive, alive, oh Alive, alive, oh Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh Alive, alive, oh Alive, alive, oh Crying, “Cockles and mussels, alive, alive, oh |
Nella bella città di Dublino Dove le ragazze sono così carine Per prima cosa ho messo gli occhi sulla dolce Molly Malone Mentre spingeva la sua carriola Per strade larghe e strette Gridando: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh!” Vivo, vivo, oh Vivo, vivo, oh Piangendo, “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh” Era una pescivendola E certo non c’era da meravigliarsi Perché così erano suo padre e sua madre prima Ed entrambi spinsero le loro carriole Per strade larghe e strette Piangendo: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh Vivo, vivo, oh Vivo, vivo, oh Piangendo: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh È morta di febbre E nessuno poteva salvarla E quella fu la fine della dolce Molly Malone Ma il suo fantasma spinge il suo carretto Per strade larghe e strette Piangendo: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh Vivo, vivo, oh Vivo, vivo, oh Piangendo: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh Vivo, vivo, oh Vivo, vivo, oh Piangendo: “Vongole e cozze, vivi, vivi, oh |
E non poteva mancare l’esibizione dal vivo del gruppo che ha dato più notorietà al brano: